Galileo dimostrò che gli "oggetti volgari" si adeguavano a delle leggi meccaniche ben determinate e precise. Pertanto si poteva scorgere una struttura matematica anche nel comportamento dei banali oggetti materiali sulla Terra e non solo nel movimento degli astri nel cielo. Da allora lo sviluppo della fisica e delle altre scienze fu inarrestabile.
Il filosofo, matematico e fisico Cartesio contribuì in maniera decisiva a tale sviluppo. Keplero enunciò le leggi fondamentali del moto dei pianeti, evidenziando che le loro orbite erano ellittiche e non esattamente circolari (come si credeva fino ad allora sempre in virtù della convinzione che le caratteristiche dei cieli fossero perfette).
Si tratta ancora in un’epoca di transizione, in cui si cerca di far convivere le convinzioni teologiche tradizionali con le nuove conoscenze scientifiche che pure sembrano superarle inesorabilmente.
Non manca inoltre l’influenza di una concezione magica del mondo che si era diffusa durante il Rinascimento, grazie a filosofi come Bruno: così per noi è sorprendente il fatto che Galileo e Keplero conoscessero bene l’astrologia e compilassero oroscopi.
Forse Galileo intendeva solo arrotondare il suo magro stipendio in lire veneziane, ma sicuramente Keplero era convinto della validità dell’astrologia, o almeno concepiva l’universo in termini mistici.
Newton continuò il lavoro di Galileo ampliandolo in misura enorme e sistemandolo nella meccanica classica. Anzitutto riprese gli studi di Galileo sulla caduta dei "gravi" (cioè degli oggetti pesanti) giungendo a formulare la grandiosa teoria della gravitazione universale, che unifica la gravità terrestre con la gravità celeste, ovvero fornisce contemporaneamente una spiegazione del peso degli oggetti terrestri e della loro tendenza a cadere verso il basso, e del moto dei pianeti e di tutti gli astri nel cielo.
In apparenza si tratta di due fenomeni completamente diversi, che fino ad allora nessuno aveva pensato di associare. Newton inoltre diede una definizione matematica esatta del concetto di forza, che permette di dedurre esattamente il movimento degli oggetti, e diede contributi decisivi per lo sviluppo dell’ottica e dell’analisi matematica. Con le nuove conoscenze di fisica i progressi della tecnica divennero inarrestabili: presto sarebbero arrivate la macchina a vapore ed altre invenzioni, impensabili nei secoli precedenti, da cui seguì la "rivoluzione industriale", tappa fondamentale del progresso umano.
La presente panoramica intende evidenziare gli effetti dello sviluppo della scienza sulle convinzioni e sulla mentalità dell’uomo occidentale:
il progresso della scienza e della tecnica sembrava coincidere con una svalutazione sempre più netta della teologia e della religione, i cui insegnamenti sembravano essere superati o espressamente contraddetti dalle nuove scoperte.
Già Galileo aveva dovuto fare i conti con la Chiesa, che lo condannò all’isolamento ad Arcetri per aver sostenuto e difeso il modello eliocentrico, che veniva considerato eretico dalla Chiesa. Infatti esso non si accordava col principio che l’uomo fosse stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e si trovasse al centro dell’universo, come sottinteso nella Bibbia (visione antropocentrica).
Galileo, a differenza di Bruno, fu condannato all’isolamento e non a morte perché rinnegò l’eliocentrismo. Ma rimase celebre la frase che egli avrebbe bofonchiato alla fine del processo, riferendosi evidentemente al moto della Terra intorno al Sole: "Eppur si muove".
Il modello meccanicistico della fisica ottenne notevoli risultati anche nel campo della fisiologia: grazie ad esso Harvey riuscì a spiegare la circolazione del sangue e Borelli il funzionamento dei muscoli.
I successi della scienza influenzarono enormemente le convinzioni degli intellettuali del diciottesimo secolo. Nacque così l’illuminismo, una corrente di pensiero che riponeva fiducia illimitata nella ragione dell’uomo, rinnegando i dogmi tradizionali della religione. Ad esempio il concetto di "fede", che si fonda sul sentimento e non sulla ragione, era inaccettabile per gli illuministi, che sulla base dei risultati della scienza sostenevano che l’approccio alla verità doveva essere di natura razionale e non emotiva.
Nacquero così strane forme di religioni "razionali" come il "deismo", e si ebbe una larga diffusione dell’ateismo, più che in ogni altra epoca precedente. Alcuni filosofi, come La Mettrie, portarono alle estreme conseguenze le convinzioni materialistiche, meccanicistiche ed ateistiche, rifiutando e negando l’esistenza di ogni forma di "spirito" e dichiarando che l’uomo e gli animali sono semplici macchine mosse dalle leggi della fisica, in maniera simile a degli orologi o dei congegni meccanici particolarmente complessi: praticamente degli automi.
Secondo questa visione, la mente dell’uomo è solo una conseguenza secondaria di tali movimenti meccanici, una sorta di fenomeno spurio causato accidentamente dalle combinazioni della materia e dal suo movimento interno.
Tali affermazioni di La Mettrie possono essere comprese se si considerano i risultati che la fisica e l’ingegneria stavano ottenendo in quell’epoca. La meccanica di Newton infatti può prevedere con precisione straordinaria il movimento non solo dei pianeti, ma, in maniera perfettamente analoga, di qualsiasi altro oggetto o sistema meccanico, purché si conoscano esattamente le forze che agiscono sul sistema in questione. L’evoluzione di un sistema meccanico quindi risulta prevedibile e predeterminata, con una precisione eccezionale, che apparentemente non sembra soggetta ad alcuna limitazione (determinismo).
Laplace, grande matematico e fisico, nel 1802 ebbe modo di esporre a Napoleone la teoria materialistica e deterministica su cui si basava la concezione della fisica. Alla fine Napoleone rimase meravigliato poiché Dio non era stato menzionato, e perciò domandò a Laplace quale fosse il ruolo di Dio in quel sistema del mondo. Laplace rispose: "non ho avuto bisogno di codesta ipotesi".
Alla fine del diciottesimo secolo nasce la chimica, basata sulla teoria atomica: si scopre che tutta la materia, allo stato solido, liquido o aeriforme, è composta da particelle piccolissime, chiamate "atomi", in conformità al termine usato nell’antichità dai filosofi Leucippo e Democrito. La chimica risulta subito in grado di dare una spiegazione delle proprietà di tutti i materiali conosciuti, e porterà presto alla creazione di nuovi materiali. Nella stessa epoca si sviluppano gli studi sull’elettricità e sul magnetismo, che permetteranno ulteriori straordinari sviluppi della tecnologia.
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