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Per una maggiore comprensione del tema proposto ti consiglio di iniziare la lettura al primo post che è stato registato ( n. 1) ma che risulta l'ultimo nell'ordine degli altri post. In questo modo potrai seguire la logica dell'esposizione di questo pensiero.

Spero che ti sia utile per una tua personale riflessione per esplorare il "tuo spirito".


(a cura di Alessandro Trojani, da pubblicazioni di Frabrizio Coppola)


giovedì 11 novembre 2010

1 - Parlare di infinito non è mai facile - Punti di Vista

Lemniscata di Bernoulli
Parlare di infinito non è mai facile ... e se aggiungiamo che in teologia o filosofia la parte più importante del lavoro sta nel trovare delle definizioni accettabili, capiamo che il lavoro è improbo. Se poi si vuole parlare di vita ed infinito insieme, possiamo immaginare che senza aiuto delle scienze scientifiche, umanistiche e teologiche, è impossibile affrontare questo tema..

Partiamo dalla realtà vista dagli individui pensanti (umani) considerando che tutte le mattine ognuno di noi si alza, si lava, fa colazione, si veste, va a lavoro, pranza, ritorna a lavoro, verso sera torna a casa, cena e va a dormire; tutto questo talvolta si svolge ad un ritmo incessante che non permette di riflettere che siamo un piccolo elemento che appartiene all’Universo con la U maiuscola, ossia siamo parte di ciò che esiste.

Conseguentemente ci dovremmo rendere conto che siamo avvolti dalla galassia, composta da stelle, gas interstellare, polveri e, probabilmente, materia oscura. Tutto questo sistema gravita intorno alla Terra, che è un pianeta su cui vive tutta l’umanità, il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare, sia per quanto riguarda la massa e sia per il diametro.

Non ci rendiamo conto che intorno a noi gravitano pianeti e lo stesso nostro pianeta si muove su se stesso ed intorno al sole. E se potessimo rappresentarci vedendoci dall’alto della nostra città, saremmo come un puntino che sommato con tutti gli spostamenti di una giornata definirebbe una linea, che potrebbe essere simboleggiata dalle strade. E su queste strade si intersecano vari vissuti legati a momenti felici in cui alle persone pare che il tempo stia trascorrendo velocemente, oppure tristi in cui sembri tutto rallentato. Ma tutta questa condizione può essere veritiera a seconda di come ci poniamo davanti agli eventi.

Allo stesso modo sapendo come certezza che la luce viaggia ad una velocità altissima, e che non possa superare comunque i 300.000 km al secondo, essa si presenta come una quantità finita che si mantiene costante nel tempo e nello spazio. Questo pensiero viene poi ribaltato dalla teoria della relatività, che muta i punti di riferimento fissati dal sistema galileiano, quando la velocità di un corpo si approssima a quella della luce. Quindi ogni evento fisico non è più relativo al moto, con lo spazio ed il tempo invariabili, bensì alla posizione dell'osservatore, dove l'unica entità assoluta diviene appunto la velocità della luce. [punto di vista]   

Come diretta conseguenza, avremo la distorsione dello spazio e del tempo che prima erano ritenute entità assolute.

Il concetto di tempo relativo è il primo, che si scontra con la normale esperienza quotidiana: il tempo sembrerebbe assoluto e la velocità indubbiamente relativa. In realtà gli effetti del rallentamento del tempo per i corpi in movimento, valgono comunque anche a velocità più basse; solamente che gli effetti, seppur misurati e dimostrati, sono molto meno evidenti rispetto agli effetti misurabili su corpi viaggianti a velocità relativistiche.

Per cui, il significato della relatività temporale, consiste nel ritenere che se la velocità è data dal rapporto tra distanza percorsa e tempo di percorrimento, qualora sia la velocità la costante universale. Necessariamente saranno le altre due grandezze a mutare in modo da concordare con la velocità assoluta della luce.
Perciò ogni persona si trova così a vivere un tempo diverso in rapporto alla velocità che percorre: all'aumento della velocità, il tempo personale rallenta, e questo, per mantenere salda la velocità assoluta della luce.

Per evidenziare questo effetto si potrebbe illustrare il paradosso dei gemelli: se uno dei due gemelli viaggia su un'astronave a velocità relativistiche (prossime a quelle della luce) attraverso lo spazio, al suo ritorno sulla Terra risulterà più giovane di suo fratello. Questo perché il gemello "terrestre" ha viaggiato nello spazio alla velocità propria del pianeta Terra, enormemente più bassa rispetto alla velocità dell'astronave sulla quale viaggiava il fratello, che ora risulta più giovane. Il tempo dell'astronave era diverso da quello della Terra, i due gemelli hanno vissuto una dimensione temporale diversa.

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