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Per una maggiore comprensione del tema proposto ti consiglio di iniziare la lettura al primo post che è stato registato ( n. 1) ma che risulta l'ultimo nell'ordine degli altri post. In questo modo potrai seguire la logica dell'esposizione di questo pensiero.

Spero che ti sia utile per una tua personale riflessione per esplorare il "tuo spirito".


(a cura di Alessandro Trojani, da pubblicazioni di Frabrizio Coppola)


sabato 13 novembre 2010

9 - Riconoscimento di Gesù Cristo, dal corpo o dall’anima

Dio intercede per noi, comuni mortali, a fin di bene ci impartisce i migliori insegnamenti per una convivenza pacifica e d’amore  con gli altri nostri simili. Dio ci invita a rispettare ed apprezzare qualsiasi forma di bellezza.

Riflettiamo su questo concetto: “La bellezza sta negli occhi di chi guarda”, che in realtà non si vede, come Dio, perché è soggettiva o dipende dalla Fede.

Tra due persone, che si piacciono, scocca la scintilla dell’amore, può capitare che una dei due sia brutta, a detta delle altre persone, ma l’affinità dello spirito e del corpo è talmente forte che riesce a vincere anche l’aspetto fisico.

Una considerazione particolare da fare, riguarda l'indipendenza dei sentimenti dal tempo; oggi si prova amore come si poteva provare 1000 anni fa. Come pure la paura, la gioia, la rabbia ... L'uomo porta con se le stesse sensazioni che antenati o discendenti, perchè appartiene allo spirito e non dal corpo. Il concetto di "sentimento" è universale e lo sarà anche in qualsiasi dimensione che l'uomo vive. 

Questo fatto è la dimostrazione che lo spirito di una persona assume delle sembianze che dipendono dalla predisposizione dell’animo, invece l’aspetto esteriore rappresenta quel corpo con cui siamo nati, ma che non limiti la scelta, che deve solo servire da contenitore della nostra vera essenza.

San Paolo, chiedendo a Gesù quale corpo avrebbero avuto  i suoi fedeli, dopo la morte. Ipotizzando un corpo fisico, ci domanderemmo anche noi per coloro che in terra l’ hanno avuto informe, come si  manifesterà dopo la resurrezione? …

Allora, sarà certamente, un corpo spirituale concepito solo come luce che risplende con un intensità che dipende dalla purezza dell’animo e forse per comunicare poter usare i soli sensi che permettano di provare delle sensazioni che, probabilmente, saranno diverse nel contesto spirituale. 

Quindi potremmo definire la fede in Dio, “interfacciabile”, come sono le nostre sensazioni, che, a seconda della sensibilità delle persone, consente di percepire più o meno gli elementi della nostra esenza. La accentuata sensibilità permette di comunicare con Dio anche senza parlare, basta solo il pensiero o la semplice  preghiera, con la quale ci sentiamo più consolati e compresi; ci  permette così, di ordinare la confusione che si ha dentro ognuno di noi.

Ogni giorno osservando l’alba o qualsiasi altra meraviglia di Dio, ci porta una pace interiore che ci fa sentire in armonia con l’intero Creato, mentre quando si guardano immagini che non fanno parte del progetto del nostro Creatore, si percepiscono i peggiori sentimenti dell’uomo, fino a sentire distanza e disarmonia con il mondo.

Ma, quando saremo spirituali e ci troveremo davanti a paradisi o inferni, proveremo la medesima sensazione che avevamo quando abitavamo sulla terra? oppure tutto cambierà ! 

Si può dire che il Pensiero sia qualcosa di spirituale, che dipende dalla sensibilità, fino a connotare L’Anima.

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